venerdì 21 dicembre 2007

Berlusconi e Sacca'

Sulla telefonata di Agostino Sacca' a Silvio Berlusconi


Sono disgustato.

mercoledì 12 dicembre 2007

iPod-Touch: presto sarà un telefono?

Alcuni Hacker sembrano essere vicini alla trasformazione del lettore multimediale di casa Apple


Un gruppo di Hacker europei (un ungherese, un tedesco e un francese) sembra essere vicino alla realizzazione di quello che molti sospettavano già dal giorno della sua presentazione: l'iPod Touch può molto di più di quello che la casa produttrice gli lascia fare. L'ultimo gioiellino di Cupertino, infatti, si dimostra sempre di più un iPhone con il freno a mano tirato.


I tre ragazzi sono quasi riusciti a completare la trasformazione del lettore multimediale in telefonino: hanno aggiunto un microfono nella porta di entrata e sono quasi riusciti a far interpretare correttamente all'iPod Touch i segnali audio in entrata e in uscita.


Foto del prototipo di iPod Touch elaborato dagli Hacker per diventare un telefono web, una sorta di iPhone in minore

(Foto: Spiegel)


Gli Hacker europei sono convinti di riuscire ad approntare un prototipo entro la fine dell'anno. Se il progetto va veramente in porto, i possessori di un iPod Touch potranno acquistare un semplice microfono e telefonare usando Internet, sfruttando la capacità dell'apparecchio di connettersi a Internet con collegamento WiFi.

domenica 2 dicembre 2007

Le previsioni del tempo: a quando in italiano?

IL villaggio di Asterix restiste all'avazata delle legioni romane. Così i metereologi del nostro Paese.Nel 2007 d.C. tutta l'Italia è occupata dall'italiano... Tutta? No! Un gruppo di irriducibili ribelli resiste ancora e sempre all'invasore: i metereologi. E la vita non è facile per le legioni di Parvorum Intellectus. Gli assediati si difendono dagli assalti grazie all'ausilio di una sostanza magica a dir poco stupefacente, capace di gettare i soldati delle legioni di cui sopra nello sconforto più totale. L'epopea diventa epica nei versi di dolore del De bello temporale. Le legioni italiane avanzano al grido di "Che tempo fa?" cozzando miserrimamente contro gli agguerriti irriducibili che li bloccano minacciando "un'elevazione dell'alta pressione delle Azzorre" che "determinerà una discesa fredda in direzione dei Balcani" la quale "lambirà i settori adriatici della Penisola". I servizi segreti traducono: le Azzorre avranno un infarto, e, nel caso, schioppassero, passerebbe la febbre all'ex Jugoslavia, che, ancora delirante, fa petting con lo stivale, leccandolo dal polpaccio al tacco. Gli irriducibili lanciano il contrattacco promettendo "qualche fenomeno al centro sud". Forse che dopo Maradona altre stelle del calcio torneranno a giocare nelle squadre meridionali? Mentre un informatore corre a comprare la Rosa, i metereologi passano alle armi chimiche: "i venti soffieranno prevalentemente dai quadranti settentrionali." Merda: a Nord hanno scoperto come produrre puzzette da vecchie monete romane.
Al calar dell'oscurità i ribelli preparano il colpo finale. "Il giro di boa settimanale proporrà tempo stabile ovunque," ma "giovedì avremo una parziale ingerenza instabilizzante all'estremo sud, opera di area ciclonica balcanica isolatasi tra Mar nero e Grecia." Consulto: un serpente siglerà un contratto con gli italiani promettendo bel tempo per tutti? E, verso metà della settimana, una corrente estremista di deputate dell'est europa, sconvolte dal ciclo mestruale e incazzate come biscie perché le hanno abbandonate senza il greco sulla spiaggia, si infiltrerà tra gli sbarcati di Lampedusa, creando zizzania? Qualcuno cerca di scusarle: "Sono donne, hanno un carattere difficile." Nulla in confronto alle nubi. Quelle hanno un "carattere sparso"...

mercoledì 21 novembre 2007

I Savoia: Lo stato ci deve 260 milioni...

... di vaff....

I cittadini, increduli ma felici, chiedono come poter ripagare il loro debito con la casa (sur)reale.

domenica 7 ottobre 2007

Informazione in Italia: Sabina Guzzanti risponde al TG1 di Riotta

Su Youtube la risposta della comica alle accuse dopo Anno Zero


Sabina Guzzanti ha lanciato pesanti accuse durante la sua ultima partecipazione alla trasmissione televisiva di Santoro, "Anno zero", volte soprattutto a mostrare come il TG1 di Gianni Riotta, soprattutto in occasione del V-Day organizzato da Beppe Grillo lo scorso 8 settembre, sia venuto meno al suo compito di fare informazione.


Qui il video di risposta di Sabina Guzzanti alle critiche ricevute da Riotta e dall'USIGRAI, il sindacato dei giornalisti RAI:


sabato 6 ottobre 2007

222000 dollari di multa perche ha scaricato 24 canzoni? Falso!

Come la stampa italiana non fa informazione


Quasi tutta la stampa italiana ha ripreso la notizia secondo cui una trentenne americana è stata condannata da un tribunale statunitense a pagare la cifra record di 222.000 dollari per aver "scaricato" 24 canzoni. In realtà, come invece riporta correttamente ad esempio la Süddeutsche Zeitung, la condanna è avvenuta perché la signora non è stata in grado di dimostrare che non ha svolto ruolo attivo nella messa in comune di 24 titoli protetti da copyright. Jessie Thomas, la donna condannata, ha usato Kazaa per scaricare canzoni e a quanto sembra sul suo computer sono stati trovati oltre 1700 brani, di cui 24 sono stati effettivamente messi a disposizione di altri utenti.


La differenza tra la versione data dalla stampa italiana e quella iinternazionale è significativa, visto che, come lascia intendere la sentenza, non si è potuto multare la donna per tutte le canzoni da lei scaricate illegalmente.


Più che la notizia in sé, vorrei soffermarmi sul modo di fare informazione della stampa italiana, che in questo caso ha mostrato incompetenza, se non addirittura un atteggiamento di supina sottomissione alla causa delle Major. La stampa generica ha dato senza esclusione una rappresentazione errata del caso, seguita dalla cosiddetta stampa specialistica, con l'eclusione di Punto Informatico, che sembra essersi preso un po' più di tempo per analizzare i dispacci di agenzie e per ricostruire il vero andamento dei fatti.
Che fosse voluto o meno, l'effetto ottenuto dal modo in cui i media italiani hanno riportato la notizia è stato quello di creare nei lettori, specie se meno esperti in materia, la paura che anche chi scarica pochi file può venire multato e che le Major musicali, prima o poi, scoveranno anche loro. Questo è, stando ai fatti, sbagliato, fuorviante e menzognero.


Qui un elenco veloce (sicuramente non esaustivo) di fonti che hanno riportato la notizia. A voi il compito di stabilire se hanno fatto il loro dovere:


Qui, invece, alcuni link a fonti estere:



Se avete altri link fatemeli sapere, li aggiungo volentieri...


[Update del 06 ottobre ore 19:10]

Ad un mio commento così risponde Federico Cella di Corriere.it:


"Breve" risposta a Chico (e a Socal) che lamentano come la notizia riportata sia imprecisa. Sono andato a vedere gli atti del processo (li trovate su recordingindustryvspeople.blogspot.com). Da un lato quindi confermo come le canzoni imputate alla Thomas fossero tutte le 1.702 trovate nella sua cartella condivisa con gli altri utenti di Kazaa (cartella individuata tramite l'indirizzo ip che corrispondeva all'utente tereastarr@KaZaA, poi identificato come Jammie Thomas). Dall'altro lato leggo nel memorandum dell'accusa come venisse imputato alla Thomas "la mancanza di autorizzazione a copiare (downloadare) o distribuire le canzoni in oggetto". Dunque la causa è stata intentata per tutte e due le azioni - scaricare e mettere a disposizione degli altri utenti -, considerate parimenti illegali e sullo stesso piano. Questo anche perché, come si evince dagli atti stessi del processo, in un ambiente p2p il download e la possibilità di upload ad altri sono intimamente legati, anzi sono proprio il tratto specifico di questo tipo di reti.

giovedì 4 ottobre 2007

Free Burma!


Free Burma!

mercoledì 12 settembre 2007

iPhone: un software gratuito per sbloccare la SIM

iPhone, il telefono della Apple | Foto: apple.com

Il telefono della Apple è legato alla carta SIM


L'oggetto del desiderio - l'iPhone - presentato quest'estate dal patron di Apple Steve Jobs ha scatenato i vari hacker e se già alcune settimane fa era riuscita ad alcuni l'impresa di sbloccare il telefonino e farlo così funzionare anche con altre carte, ora è uscito addirittura il primo software gratuito, chiamato iUnlock che permette di fare questo, come riportato da MacRumors.

Funzionerebbe con tutte le reti gsm


Il software permette di far funzionare l'iPhone con tutte le carte di operatori gsm. Negli Stati Uniti ciò significa che un cliente può passare da AT&T (che vende in esclusiva il telefono Apple) a T-Mobile. In Europa, invece, l'offerta sarebbe molto più grande. Ancora però non è ben chiaro quale modello di iPhone arriverà sul mercato del vecchio continente e quali sono le clausole dei contratti di partnerariato firmati da Apple e dai vari operatori in Europa, come T-Mobile in Germania e O2 in Inghilterra.

lunedì 3 settembre 2007

Lavavetri a Firenze: la sinistra insorge

Vorrei rispondere pubblicamente a quanti lamentano il fatto che i DS, dopo i fatti di Firenze (leggi: lavavetri) sono diventati un partito irriconoscibile, che ha rinnegato le sue origini e la sua identità di partito «di lotta e di difesa della povera gente e degli ultimi della terra» (letto sul forum "Italians").

Ma cosa c'è di sinistra nella tolleranza dei lavavetri ai semafori? È di sinistra appoggiare un sistema criminale di sfruttamento della disperazione di persone che non hanno altro da vendere che la propria dignità umana? È di sinistra tollerare che madri folli o disperate o criminali (spesso tutte e tre le cose per reazione a catena) espongano i loro figli ad allucinanti giornate di accattonaggio ai semafori, solo perché la vista di un bimbo strappa le banconote più pesanti? Voi di sinistra che considerate di sinistra tollerare queste cose, lo tollerereste per i vostri figli? Fino a prova contraria l'Italia è un Paese civile e uno Stato di diritto, il che nient'altro vuol dire, se non che ogni persona che vive in questo Paese ha gli stessi diritti degli altri: i diritti costituzionali che forse qualcuno ricorda.

Allora io credo che sia di sinistra togliere lavavetro, accattoni e prostitute dalla strada. Credo che sia di sinistra far rispettare la legge e le regole del vivere civile, credo che sia di sinistra ristabilire l'ordine e impegnarsi a dare anche a questi reietti la possibilità di tornare a essere persone: toglierli dalla strada e dalle mani della criminalità organizzata, garantire a loro e ai loro figli un tetto, un'istruzione, le cure necessarie, il voto. Ai nostri emigrati in terra straniera non fu offerto un semaforo o una confezione di preservativi, ma un lavoro e un'abitazione, corsi di lingua, aiuto burocratico. Non tollerare, ma perseguire chi non rispetta la legge (i pesci piccoli e i pesci grossi, per creare finalmente una cultura della legalità anche in questo «benedetto assurdo bel Paese», per dirla alla Guccini): queste mi sembrano cose di sinistra, non una tolleranza che sa molto di superiorità snob e di clemenza paternalistica.
Via dai semafori e dai marciapiedi: la strada per entrare in società con la dignità propria degli esseri umani non passa da lì. E questo dovrebbe essere chiaro sia a destra sia a sinistra.

lunedì 23 luglio 2007

Tour e media: in Italia si tifa, non si informa

Ciclicmo e doping: gli italiani mai ai primi posti


Una volta tanto quando si dice che gli italiani non sono ai primi posti al Tour de France non ci si riferisce ai corridori, ma alla stampa e ai mezzi di informazione. Da quando è iniziato il Tour, infatti, non si è mai registrata una tappa in cui gli addetti alla corsa della stampa italiana abbiano fatto il loro dovere e abbiano informato. Sulla stampa e in TV non ci sono commentatori e giornalisti, ma tifosi da curva sud che con il loro lavoro concorrono solo ad affondare ancora di più il ciclismo.


Il caso Rasmussen


Il ciclista danese Rasmussen, attualmente [vedi data pubblicazione di questo post] maglia gialla, ha, per la stampa italiana, ottenuto solo due "avvertimenti" in seguito a mancati controlli. Da oltre 20 ore, però la stampa tedesca ha messo in evidenza come i controlli mancati da Rasmussen negli ultimi 18 mesi siano stati ben 4, un numero sufficiente ad impedire la sua partecipazione al Tour.


Due di questi controlli erano dell'UCI, gli altri due erano della federazione danese. La stampa tedesca accusa l'assurdità che i controlli dei due organismi non vengano sommati. Inoltre sembra che le pratiche inerenti i due controlli mancati della federazione danese siano da tempo state inoltrate all'UCI, che non le ha ancora analizzate.


La polemica sui controlli antidoping dell'UCI


È stata sempre la televisione tedesca, già nella prima settimana del Tour, a mostrare chiaramente come il rigido regolamento dei controlli antidoping non venisse rispettato. Molti corridori si permettevano di sparire per periodi più o meno lunghi subito dopo l'arrivo di tappa per presentarsi solo in seguito ai controlli. L'UCI - questa l'accusa della ZDF, il secondo canale della televisione pubblica tedesca - non ha mai mostrato un grande interesse a far rispettare le regole.


Il caso Klöden

Una cosa simile è successa al ciclista tedesco Andreas Klöden, uno dei favoriti della vigilia, che doveva presentarsi ai controlli antidoping subito dopo l'arrivo della cronometro di sabato 21 luglio. Il corridore della Astana è stato trattenuto nel pulman della propria squadra per oltre mezz'ora subito dopo il suo arrivo prima di essere accompagnato alla prova antidoping. La Astana afferma che subito dopo l'arrivo sono state necessarie cure alle ferite riportate dal ciclista nella caduta di tappa.


La stampa italiana nicchia


La Gazzetta, il più importante organo di informazione sportiva del Paese, concede nella sua edizione online solo poco spazio alle inchieste sul doping e sempre in ritardo rispetto ad altri mezzi di informazione, soprattutto stranieri. Questo Tour è ormai andato e i media italiani hanno perso un'ottima occasione per farsi paladini di un ciclismo pulito. Con che faccia giornali come la Gazzetta reagiranno ad una possibile futura ammissione di doping da parte ad esempio di Vinokourov? Con che faccia lo smonteranno dandogli del criminale, dopo che proprio giornlai come la gazzetta hanno contribuito a fare disinformazione (Dopo la vittoria alla cronometro proprio la Gazzetta lo ha chiamato "leone").


Il tifo ai tifosi. I media, per favore, si riprendano l'informazione.

giovedì 12 luglio 2007

Google: musica e video piu velocemente e facilmente che con il P2P

Usare Google per trovare file multimediali


Un video su YouTube, che ripropongo qui sotto, mostra come usare l'algoritmo di ricerca di Google per trovare tipi particolari di documenti, come ad esempio file musicali (.mp3) o video (.mp4), ma anche .pdf o simili.


Questo video mostra come usare i parametri di ricerca in modo da ottenere una pagina di risultati il più possibile inerente a quello che effettivamente si sta cercando.


Parametri per la ricerca


Per la ricerca di particolari file (tipo mp3) in google è necessario innanzitutto dire al motore di ricerca di considerare solo pagine che sono directory, poi basta specificare il tipo di file che si cerca e infine la parola chiave (ad es. del titolo, del nome ecc...).
Ma andiamo con calma, passo per passo.


Cercare directory

Per cercare solo directory basta dire a google di cercare pagine web che hanno nel titolo cioè nel tag < title > del codice html la dicitura "index of". Per fare questo si digita nel campo di ricerca:

intitle:"index.of"

Il "." tra le due parole serve da wildcard e sta ad indicare che le due parole sono in un qualche modo collegate.


Cercare un tipo di file

A questo punto possiamo indicare che tipo di file stiamo cercando, ad esempio un audio, che può essere in vari formati. Questi formati vanno inseriti tra parentesi. Ad esempio così:

(mp3|wav|ogg)


Parola chiave di ricerca

Il termine o i termini che google deve cercare, che sono in un qualche modo legati al file che vogliamo, seguono come terzo parametro della ricerca. Anche qui le parole vengono separate da un "." che ha la funzione di wildcard e sta ad indicare che i termini possono essere in un qualche modo collegati tra loro (ad esmepio con "-", "_" o "/"). Poniamo di essere alla ricerca della canzone di Pink "Dear Mr. President". Digitiamo allora:

mr.president


Esclusione di pagine

Google offre inoltre la possibilità di escludere determinati tipi di pagine aggiungendo al parametro "-" la dicitura delle pagine da non considerare. In questo modo possiamo filtrare ad esempio normali pagine web:

-html -htm -php ecc.


Riassumendo

Riassimendo se cerchiamo "Dear Mr. President" di Pink possiamo digitare in google:

intitle:"index.of" (mp3|wav|ogg) Mr.President -html -htm -php

Il comando è espandibile a piacere, naturalmente.


Per chi vuole qui sotto c'è il filmato, che spiega con dovizia di particolari quello che ho appena scritto e altri trucchi interessanti. Provate e stupitevi!


martedì 10 luglio 2007

Video di Repubblica su presunti brogli elettorali

Che giorno era?


Chi ha visto il video di Repubblica e riesce ad ottenere un fermoimmagine decente attorno a 2:16 vedrà un bel calendario che indica marzo. Eppure secondo l'autore del video, come riportato anche dall'articolo di repubblica, quel filmato risale ad almeno una settimana prima della votazione in Italia, cioè nei primi giorni dell'aprile 2006. Solo un refuso?


Televisione tedesca accusa: Prove di doping per la Mapei

Esclusiva della ARD rivela indagini della giustizia sulla squadra italiana


In un articolo e un video pubblicati sul proprio sito la ARD, il primo canale della televisione pubblica tedesca, mostra le prove delle indagini della giustizia italiana sui sospetti di doping che riguardano l'ex squadra profesisonistica della Mapei (oggi Quick Step).


Operazione "Oil for Drug"


Secondo quanto riporato dalla televisione tedesca la giustizia italiana ha recuperato un documento che sembra essere una specie di protocollo di pratiche sistematiche di doping praticato su uno dei corridori della Mapei, di cui al momento non è possibile stabilire l'identità. Secondo questo "diario medico", il corridore in questione ha assunto in serie tutte le maggiori sostanze dopanti al momento conosciute: epo, insulina, andriol, testosterone, oxandrolon. Nei documenti del Comando Carabinieri per la Sanità mostrati nel video si legge chiaramente il nome del Professor Conconi, già al centro di numerosi sospetti legati al mondo delle sostanze proibite nel ciclismo.


Le prove risalgono al 2001, anno in cui per la Mapei correvano nomi come Cancellara, attuale maglia gialla al Tour de France, Bettini e Rogers.


[Update: le agenzie di stampa tedesche riportano che Jan Ullrich avrebbe preso le distanze e criticato aspramente la confessione dell'ex compagno di squadra Aldag, che poche settimane fa aveva ammesso l'uso di sostanze proibite all'interno del team Telekom. L'attacco di Ulrich arriva dalla prim aintervista rilasciata dal ciclista tedesco dopo il suo ritiro avvenuto a inizio anno e rilasciata al quotidiano francese l'Equipe.]

martedì 3 luglio 2007

Jörg Jaksche confessa uso di doping nel ciclismo

Il ciclista tedesco Jaksche accusa il sistema ciclismo


In un alunga intervista rilasciata al settimanale tedesco Der Spiegel il ciclista professionista tedesco Jörg Jaksche ha confessato di aver fatto ricorso sistematicamente a varie forme di doping a partire dal 1997. Il ciclista, che ha corso tra gli altri per la Deutsche Telekom e per la CSC di Bjarne Riis, ha deciso di approfittare della mano tesa della giustizia tedesca, che in qualità di Kronzeuge (pentito) gli riserverà un trattamento di favore, e, poco prima di deporre in tribunale, ha rilasciato una lunga intervista per la quale secondo alcune voci avrebbe incassato una ricompensa di 100.000 euro.


L'intervista di Jaksche al settimanale Der Spiegel


Copertina di Der Spiegel con l'intervista a Jaksche sul doping nel ciclismoNel numero in uscita questa settimana Jaksche racconta con dovizia di particolari dieci anni di doping, una pratica illegale con la quale si è visto confrontato in tutte le squadre in cui a militato.


La pagina online del settimanale tedesco riporta anche un video con alcuni estratti dall'intervista al ciclista di Ansbach, di cui fornisco qui la traduzione:




La confessione è stata ripresa in Italia soprattutto per le accuse al manager Gianluigi Stanga, di cui ho presentato qui la traduzione letterale del video. A queste accuse Stanga ha risposto tra gli altri con un comunicato stampa ripreso da Ciclonotizie.

lunedì 2 luglio 2007

Beppe Grillo su uno yacht inquinante

Beppe Grillo: ecologista o ecofurbetto su uno yacht a gasolio?


I fatti: Beppe Grillo, la Sardegna e la barca


Come riportato originariamente da Novella 3000 e poi ripreso da Libero, quotidiano diretto da Vittorio Feltri, Beppe Grillo è stato fotografato, o meglio paparazzato a bordo di uno yacht a gasolio al largo delle coste della Sardegna.


Il giornale di Feltri accusa perciò il comico genovese di essere

l'ultimo degli eco-furbetti del macchinino presi con le mani nel grasso, quelli che, come nella pubblicità dello smaltimento degli oli esausti (nel senso di usati), si liberano dei liquidi petroliferi dell'utilititaria buttandone una secchiata nel prato del vicino.

Stando a quanto si capisce dalle informazioni al momento disponibili, però, ci sono alcune precisazioni da fare:


  • Il millantato yacht sembra essere un semplice motoscafo;
  • Grillo ha confermato di non essere il proprietario del suddetto motoscafo;
  • Il motoscafo non sembra essere equipaggiato con due motori da 490 cavalli come sostiene Libero, ma con motori (motore?) molto meno potenti.

Al momento attuale, inoltre, va aggiunto che sul suo Blog Grillo non ha (ancora) voluto prendere posizione in merito.


Un caso montato?


Insomma, si potrebbe concludere che il tutto smebra essere un caso montato (neanche troppo bene, per la verità) per screditare Beppe Grillo. Ma a questo punto, forse, vanno fatte alcune considerazioni:


  • Credo che questa fastidiosa punturina faccia bene a quanti hanno innalzato Grillo a nuovo Messia sceso in terra. Parlando con dei grillisti o leggendo anche molti interventi sul suo Blog si ha spesso l'impressione che abbiano staccato il cervello e prendano sempre per oro colato quello che dice il comico Genovese. Proprio il principio che Grillo va predicando da anni, cioè l'assoluta necessità di dubitare di quello che ci dicono e di controllare da più fonti la veridicità di un'informazione viene da queste persone quasi sistematicamente ignorato. E chi legge in queste righe una critica a Grillo fa certamente parte di questo gruppo.
  • Credo che questa fastidiosa punturina faccia bene anche Grillo stesso, che rimane un comico fenomenale e che svolge molto più che degnamente il suo mestiere (e molto più degnamente di molti suoi presunti colleghi), non risparmiandosi mai, se può, la satira. Il suo compito è proprio quello di mettere il dito nella piaga, di far riflettere, di provocare. E questo lo sa fare benissimo. Non credo che sia sua intenzione cercare di autosacralizzarsi (spesso, nei suoi spettacoli, cita esempi più convincenti di se stesso, come padre Alex Zanotelli), ma credo che d'ora in poi debba stare un po' più attento ad evitare consapevolmente questo rischio.
  • Credo infine (e questo è un augurio) che tutto il can can degli ultimi mesi su Beppe Grillo (l'altra sera, addirittura, il video di Grillo al parlamento europeo è passato al TG1!) sia il segno che, se lui vuole, la televisione è pronta a riaccoglierlo. Ne avremmo bisogno!


venerdì 29 giugno 2007

Ite, missa est

Il papa ha fatto bene a reintrodurre la messa in latino: tanto sono anni che questa Chiesa non la capisce più nessuno...
Fortuna che lo Spirito Santo che ha permesso ai discepoli di farsi capire dal mondo non muore mai: almeno dopo questa bell'idea di Benedetto XVI non potrà rivoltarsi nella tomba!

giovedì 28 giugno 2007

iJobs: il miglior prodotto di casa Apple

Sul fenomeno iPhone, che ha mandato in delirio la parte di mondo che se lo può permettere prima ancora di essere effettivamente sul mercato, si è detto tanto. Comunque vada a finire la storia credo abbia ragione Zambardino su Repubblica di questi giorni: questa storia dimostra il genio comunicativo di Steve Jobs e, credo, il bisogno imbarazzante che abbiamo noi, piccola parte del mondo che sta troppo bene, di totem, feticci e vitelli d'oro da adorare.


Sull'argomento segnalo anche un interessante video di David Pogue del New York Times che potete vedere qui:



domenica 10 giugno 2007

Ventenni di allora

A chi è stato un ventenne del '68 o un ventenne del '77 che cosa può aver da dire uno come me? Uno che cominciava a smettere i pannolini quando hanno trovato Aldo Moro nel baule di una Renault 4?

Sono nato in un anno balordo, in cui moriva Canzonissima e nasceva la Valanga Azzurra, in un anno in cui gli americani se ne dovevano uscire a testa bassa da Saigon e l'aeronautica francese alzava nei cieli il becco del Concorde. Sono nato in un anno in cui tutti credevano che sarebbe scoppiata la rivoluzione, con il PCI al potere. Ma poi la DC ha tenuto. E la Juve ha vinto lo scudetto. Insieme a me vedeva la luce anche l'ultima 500, la vostra macchina di ventenni alla conquista del mondo. A noi avete lasciato la Panda. Grazie, ma non è la stessa cosa.

Sono nato in un mondo in movimento: i ventenni del '77 riportavano per strada la rabbia degli ormai trentenni del '68, nel frattempo scivolati in banca o in carcere. La RAI passava dalle mani del governo a quelle del parlamento, la Spagna si muoveva dalla dittatura alla democrazia, Berlinguer dall'utopia monopartitica al compromesso storico, e navicelle russe e americane si abbracciavano nello spazio.

Per chi, come me, è stato ventenne quando i ventenni del '77 erano entrati negli "anta" e quelli del '68 avevano passato il mezzo secolo, c'è poco da dire. Voi vi lanciavate i sanpietrini per regalarci un mondo migliore, che forse già immaginavate fatto di pacman, di "Tempo delle mele", di Windows '95, di Mazinga Z, di tv a colori, di musica da potersi ascoltare in cuffia in giro per il mondo. Anche il figlio dell'operaio avrebbe dovuto aver diritto alle sue Timberland.
Combattevate contro un mondo diviso in due, tra americani e russi, e noi lo abbiamo spezzato in quattro: voi vi catalogavate tra chi andava alle feste dell'Amicizia e chi a quelle dell'Unità, noi, invece, fra paninari e punk, lo zenith politico di una generazione di adolescenti cresciuta tra Ivan Drago e le tette di Tinì Cansino. Voi vedevate Andreotti fare i governi, noi lo vediamo disfarli.

Sono nato assieme ai Sex Pistols, emblema del mondo che ci siamo passati: a voi il sex, a noi i pistols. Voi ventenni del '77 avevate tutto da conquistare e lo avete fatto. Noi ventenni di vent'anni dopo avevano tutto da perdere. E lo stiamo facendo.

Perché non ce lo avete detto che il problema della merda non aveva nulla a che vedere con il pannolino?

lunedì 26 marzo 2007

Business

Mai provato a cercare informazioni su una banca italiana prima di scegliere se aprire un conto? Un'odissea linguistica senza paragoni! Digito www.unicredit.it e mi si apre la Homepage del Group. Cerco un link ad una pagina contenente informazioni sulle varie offerte e trovo nell'ordine da sinistra a destra: Profilo, Governance, Sostenibilità, Business, Investor Center, Media Center, Studi e Lavoro e Carriera. Accovacciati, sempre da sinistra a destra, uno Squeeze-Out e gli Investor Highlights. Guardo sotto Profilo, nella speranza di trovare un link alla banca. Invece nel "Profilo" ci trovo: una foto di Profumo (tra l'altro preso frontale), poi la Mission, Il Management, poi Speeches top Management e il Download Center. Mi sposto di una Tab e arrivo alla Governance dove scopro che "il quadro complessivo della 'corporate governance' di UniCredit, inteso come il sistema delle regole e delle procedure cui gli organi sociali fanno riferimento per [...] adempiere alle diverse responsabilità nei confronti dei propri stakeholder, è stato definito tenendo presente le norme vigenti [...] in materia." Rassicurato apprendo anche che Unicredit si è dato un Internal dealing, cioè una "procedura che disciplina gli obblighi informativi e le limitazioni inerenti alcune tipologie di operazioni aventi ad oggetto azioni UniCredit nonché strumenti finanziari a queste collegati, poste in essere dai 'soggetti rilevanti' di UniCredit e dalle persone a questi strettamente legate".
Ma delle offerte per un Conto Corrente (pardon: one Running Account) nessuna traccia. Niente neppure sotto Business (in compenso Retail, Private Banking & Asset Management, Corporate, Markets & Investment Banking ecc..).
Ormai quasi rassegnato scorgo un bel disegnino che dice: "Unicredit nel mondo". L'animazione flash mi invita a "utilizzare i menu a tendina" (che caduta di stile: ma non gliel'ha detto nessuno che si chiamano pull down menu?). Posso scegliere la nazione e il tipo di Business. Tra i paesi trovo facilmente l'Italia, ma prima di search devo scegliere tra Business (arridaie...), Corporate Banking, Consumer Banking, Private Banking, Representative Office e Special Company. Ah dimenticavo. In alto a sinistra c'è il link che conduce alla english version...
Allora sono uscito e mi sono comprato un mattress sotto cui ho poi depositato i miei money. Col cabbage che li vedono quelli i miei Earnings.

sabato 24 marzo 2007

Ora d'aria

Caro Fabrizio,
immagino che ora, tra le quattro mure e sei grate di quella stanzetta, avrai finalmente un po' di tempo per riflettere su quello che hai fatto e, soprattutto, su quello che farai. Ciascuno dovrebbe farlo. È importante essere sempre consci del proprio futuro in Potenza. E soprattutto bisogna sfruttare i momenti giusti. E questo per te è il momento giusto. Si vede chiaramente che tu e la Fortuna andate d'amore e d'accordo. Per te cambierà anche la lingua italiana: per indicare chi va a braccetto con la fortuna non si dirà più "nato con la camicia", ma "nato con il Tamron 18-3000". Una volta nella vita ci voleva culo, ora basta un obiettivo.
Ma torniamo a noi... Io ho un affare da proporti: dì che hai ricattato anche me! Ti prego, ti supplico, ti scongiuro, ti imploro! Dì che hai tentato di estorcermi denaro... Cosa ti costa? Ti spedisco in allegato un paio di foto. Nella prima ci sono io che discuto con un cassiere di un ristorante. Puoi dire che stavo trattando per non farmi fare lo scontrino e risparmiarmi l'iva. Evasione fiscale! fa sempre un certo effetto... Nella seconda, invece, mi vedi mentre tengo in braccio la mia nipotina il giorno del suo battesimo. Pedofilia! Se non fa notizia questo, non so più neanch'io a che santo appellarmi... Dì che mi avevi chiesto 20.000 Euro per consegnarmi le foto, oppure le avresti passate ai giornali.
Perché vedi, i giornali queste foto già le hanno, ma se non c'è uno scandaluccio a dare una mano, nessuno me le pubblica... E allora niente Fortuna, niente Gloria, niente Fama, niente Intervista Esclusiva, niente Novella e io mi devo accontentare della mia solita Vita. Vorrei conquistarle tutte e con il tuo aiuto ce la posso fare.
Siccome ti conosco come una persona di sani principi, che non fa nulla per nulla, ti informo che ho qui anche un rullino di foto in cui si vede chiaramente che sei baciato dalla Fortuna. Cosa ne penserebbe tua moglie Nina se le vedesse pubblicate sui giornali? Io te le passo volentieri. Ma tu mi ricatti.
Non accetto remora. Su Lele Mora, invece, possiamo discutere.
Non mi dire che hai paura di quel Woodstock, va bene? Ti pare che uno con un nome così possa avere la coscienza pulita?
Secondo Wikipedia o è nato da un'orgia colletiva di hippies su una collina vicino a New York e le note di Jimi Hendrix, oppure è un essere giallo con una cresta vintage che a quasi sessant'anni sa solo scrivere a macchina, fequenta ancora i boy scouts e parla con i cani...
Allora? Affare fatto?
Caro Fabrizio goditi la tua ora d'aria (o da rio), perché presto passerà tutto 'sto gran baccano. La fortuna non può durare in eterno.
Ti saluto con Invidia e Speranza, anche loro ansiose di essere ingaggiate da Vallettopoli.

venerdì 16 febbraio 2007

Ma io vi dico...

Se qualcuno mi fa una proposta e io gli rispondo picche, è diritto di quel qualcuno chiedermi perché io sono contrario. Chi ha fatto le elementari quando ancora si imparava a leggere e a scrivere, sa che ogni titolo di tema finiva sempre con la stessa domanda: "perché?" ("Ti piace lo zoo? Perché?" "Hai paura del buio? Perché?" e poi, qualche anno dopo, "Secondo te Manzoni nella conversione dell'Innominato tesse un'apologia della provvidenza? Perché?").


Chiedere il perché delle cose dovrebbe essere una delle cose più logiche nella vita, ma per un arcano motivo noi non lo facciamo.
Il Vaticano ha iniziato un'offensiva mediatica notevole per cercare di influenzare il parlamento italiano chiamato a decidere sui Dico. Il papa stesso si è mosso in un terreno che di solito è il campo di gioco di Ruini. Nessuno ha chiesto il perché. Hanno detto: la Chiesa è contraria a queste forme di convivenza che minacciano il matrimonio cristiano. Nessuno ha chiesto: "D'accordo, ma perché?"


Sia che si tratti di conviventi eterosessuali, sia che si tratti di una coppia omosessuale, la Chiesa è contraria, ma perché?
In realtà la Chiesa lo ha già spiegato, nel suo catechismo. Andiamo allora a leggere i motivi di questa opposizione furibonda. Cosa dice il catechismo sulla omosessualità? Dice una cosa bellissima: gli omosessuali "devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione" [§2358]. Però poi aggiunge: "Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione." [ibid.] Gesù, però, insegna che il cristiano deve sforzarsi di aiutare il prossimo, anzi amarlo come se stesso. Invece di aiutare, la Chiesa impone agli omosessuali la croce, la sofferenza, la negazione della felicità. Il vangelo ci dice che nel giorno del giudizio, a cui la Chiesa crede fermamente, verremo giudicati sulla base dell'aiuto che abbiamo dato ai bisognosi [cfr. Mt. 25, 31-46]. Gesù non parla di uomini, donne, gay, ermafroditi, circoncisi o altro, ma parla di chi aveva fame, di chi aveva sete, di chi era malato, solo, nudo, forestiero. Ci sono nel vangelo due figure che ricordano molto da vicino questo modo di fare della Chiesa: sono il sacerdote e il levita che vedono l'uomoo assalito dai briganti al lato della strada e passano oltre. Come loro la Chiesa riconosce che un apersona ha bisogno, ma passa oltre, lasciando ai samaritani (che nel vangelo sono sempre i peccatori, i pagani, i senza Dio) il compito di aiutare i bisognosi, quello a cui Gesù ha chiamato chi crede in lui.


A questo proposito è interessante notare che in tutto il catechismo della Santa Chiesa Cattolica Romana, nei paragrafi dedicati alla sessualità, non si porta mai neanche un passo del vangelo. Perché? Semplicemente perché Gesù di questo tema non ha mai parlato. Il paragrafo 2357 afferma: "Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, [cfr. Gen 19,1-29; Rm 1,24-27; 1Cor 6,10; 1Tm 1,10 ] la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8]. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati." Secondo qeusto paragrafo, la legge naturale è per la Chiesa legge di Dio e gli atti di omosessualità sono contrari alla legge naturale, quindi contrari a Dio. In questo paragrafo ci sono due ordini di problemi: non è l'omosessulità in sé che non può essere approvata, ma solo "gli atti omosessuali". Cioè l'omosessualità è peccato solo quando è manifesta. Qui gli omosessuali vengono trattati meglio degli eterosessuali, per i quali vale il detto di Gesù: "chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore" [Mt. 5,28]. Esiste quindi per la chiesa una disparità di giudizio. L'altro problema di questo paragrafo è la definizione di legge di natura. Essa è, per la Chiesa, legge di Dio. Ma Gesù, parte della Trinità, non ha mai parlato di omosessualità. In base a cosa si considera di ispirazione divina una cosa che, stando ai vangeli, non è mai uscita dalla bocca del Dio sceso in terra? Si obietterà che tutta la Bibbia è parola di Dio e infatti la Chiesa si rifà ad altri passaggi del vecchio e del nuovo testamento in cui l'omosessualità è condannata. Vediamoli.


Il primo è il racconto della distruzione di Sodoma. I sodomiti, venuti a sapere che Lot nascondeva in casa due ragazzi, vanno da lui e gli intimano di consegnare loro i forestieri: "Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!" [Gen. 19,5] Anche senza aver letto la Genesi sappiamo quale fine ha fatto Sodoma con i suoi abitanti. La Chiesa quindi loda Lot, che fece di tutto per proteggere i due uomini nascosti in casa sua e far tornare i sodomiti sui loro passi. L'espressione "fece di tutto" è quanto mai azzeccata, perché Lot si spinse addirittura a proporre un baratto con le proprie figlie: "No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto" [Gen. 19,7-8]. Ma non è finita qui. Scampato alla distruzione di Sodoma e Gomorra, Lot va a vivere in una caverna, dove, unendosi carnalmente con le sue due figlie, diventa padre di Moab e Ammon [cfr. Gen. 19,30-38]. Dio ha distrutto Sodoma e Gomorra, quindi, così argomenta la Chiesa, Dio ripudia l'omosessualità. Ma Dio non ha distrutto Lot, che avrebbe dato le figlie in pasto a dei violentatori e che poi ha avuto un rapporto incestuoso con loro. La Chiesa però non dice che il comportamento di Lot è esemplare. Perché? Se, come si sente spesso, si dice che la Bibbia va letta nel contesto in cui è nata, e che non tutto va preso alla lettera, allora bisogna spiegare perché qualcosa viene interpretato più letteralmente di qualcos'altro Ricorda un po' il detto: "la giustizia è uguale per tutti. Ma per qualcuno è più uguale di altri."
Passiamo ai passaggi neotestamentari, che, sarà un caso, sono tutti tratti dalle lettere di Paolo, il primo che ha inculcato nei credenti il valore e il primato della castità (Gesù, ancora una volta, non ne parla e i discepoli, in gran parte, erano sposati, ma questo sarebbe un discorso che ci porterebbe troppo lontano). Paolo dice: "O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio." [1Cor. 6,10] Seguendolo nel suo elenco, la Chiesa attesta a Paolo un'autorità in materia che è addirittura superiore a quella di Cristo, il quale, nel discorso della montagna, aveva parlato in positivo (beati i puri di spirito, beati gli umili, beati i costruttori di pace... perché di essi è il regno dei cieli) e non aveva fatto distinzioni sessuali. Paolo, invece, parla in negativo (maledetti gli ingiusti, gli immorali, gli adulteri, i sodomiti... perché non erediteranno il regno dei cieli). Anche ammesso che la parola di Paolo sia più importante di quella di Gesù, perché è importante in questo passaggio o nei due altri che cita il catechismo (Rm. 1,24-27 e 1Tm. 1,10), ma non in altri, ad esempio in "Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto" [Ef. 5,22-24]? Perché la parola di Paolo in alcuni casi vale più di quella di Cristo e in altri invece no? Ci sono, per tornare al già citato modo di dire, parole di Paolo che sono più uguali di altre?


Ma continuiamo ad ammettere che Paolo abbia ragione. In questo caso la Chiesa, dal canto suo fa bene a mettere in guardia contro il male dell'omosessualità, perché esclude dalla pienezza della vita eterna. Però allora perché la Chiesa non segue l'elenco di Paolo fino in fondo? Non solo gli omosessuali, dice Paolo, ma anche gli ingiusti, gli immorali, gli idolatri, gli adulteri, i ladri, gli avari, gli ubriaconi, i maldicenti e i rapaci saranno esclusi dal regno dei cieli. Perché la Chiesa Cattolica Romana scatena questo putiferio sui Dico, ma va a nozze (è proprio il caso di dirlo) con tutti gli altri? Perché se la prende con gli omosessuali, ma fa affari con la Sodexho (vedi Giubileo del 2000), legata al mondo delle armi e accusata di comportamenti razzisti e antisindacali? Perché punta il dico contro gli omosessauli e nasconde il fatto che dalla sua Banca, lo IOR, è passata la madre delle tangenti di Tangentopoli? Perché non perdona gli omosessauli e si mostra invece magnanima con i tanti (e sono veramente tanti), che per non rovinare il nome di famiglia si pagano l'annullamento del matrimonio presso la Sacra Rota e dopo poco sono di nuovo pronti a portare la prossima o il prossimo all'altare? Perché allontanano gli omosessuali e abbracciano invece i Geronzi, una figura di banchiere almeno molto dubbia, a capo di una banca che guadagna milioni di euro nel traffico di armi [cfr. http://unimondo.oneworld.net/article/view/133550/1/]? Perché?


Il popolo ebraico aveva vissuto per millenni secondo la legge di Mosè. Gesù è venuto per farci superare quella legge e ci ha portati dal vecchio al nuovo testamento, dalla vita vecchia, legata alla giustizia dell'"occhio per occhio dente per dente", alla giustizia del "non fare agli altri quello che non vuoi che sia fatto a te". Gesù è venuto a cancellare i dieci comandamenti per darne al mondo uno nuovo: amare il prossimo come se stessi. La Chiesa, sul tema dell'omosessualità, si dimostra più legata alla legge di Mosè che a quella di Gesù. E mai come in questi giorni suona beffardo il richiamo del Cristo: "Avete inteso che fu detto... ma io vi DICO..."

giovedì 1 febbraio 2007

Mia [a]dorata Veronica

Mia adorata Veronica,
capisco che tu ti sia alterata per le stupidate che mi sono uscite di bocca. Purtroppo uno sciopero indetto da quei quattro neuroni comunisti che ho assunto per farmi funzionare il cervello blocca da anni il regolare svolgimento delle due sinapsi giornaliere che ho messo in palinsesto. Pensa che per scriverti questa mia lettera di scuse ho dovuto inviare il fido Bondi a concordare una tregua con i sindacati bolschevichi. Consigliato da Taormina, che stranamente sta a Cogne e non in Sicilia, ho deciso comunque di fare causa agli organizzatori di quella che considero l'ennesima trappola delle toghe rosse organizzata con l'unico intento di spargere infamanti diffamazioni (ma infamano o diffamano?) sul conto di una persona che ha scelto di dedicare la propria vita al bene del Paese. Il processo mi costerà un patrimonio, ma almeno forse mi salvo il matrimonio (guarda un po' quanti soldi di differenza fanno due lettere).
Mia dolce Veronica, mi sono risolto a scriverti una lettera quando avrei potuto fare un proclama a reti unificate, ma l'ho fatto sperando che tu sappia quanto sono importanti, nella mia vita, le lettere (in particolare la lettera P: Previti, Prescrizione, Processi, P2, Pubblicità, Porto Cervo, Palermo, Pizza&mandolino, PSI, Poltrona, mio fratello Paolo-Parafulmine, Putin e, last but not least, appunto, il Patrimonio). Se ti mando ora questa MissIva non devi perciò pensare che voglia in realtà scrivere alla signora Zanicchi, che sicuramente sarebbe più adatta della signorina Carfagna al mio cuore matto, o della signorina Yespica, che con lei voglio vedere chi riesce a farci una marcia trionfale. No, ti chiedo solo di accettare le scuse di un uomo pentito. Ebbene sì, mi sono pentito. L'ho fatto perché, come dice Taormina, ai pentiti bisogna riconoscere uno sconto di pena e io spero così di riparare al danno fatto. Se questa lettera di un confesso adultero in spe non mi risparmierà il tuo insulto, pazienza. Grazie a San Clemente c'è sempre l'indulto.
Tuo per sempre (essendo io immor[t]ale)
Silvio

P.S.: Signora Lario, sono lo scrivano che ha testé vergato questo foglio con i pensieri del Suo commacerato (cioè salvato sempre da un qualche comma e da un po' di cera) consorte. Visto il successo della Sua encomiabile iniziativa Le chiedo umilmente di fare al di Lei Consorte (sarà il nome che porta male, vero on. Fassino?) un cazziatone anche a nome del popolo italiano: prima che a lei, mi perdoni, le scuse le deve a tutti noi.

venerdì 26 gennaio 2007

Intervista a Marco Travaglio

Audio di un'intervista del sottoscritto a Marco Travaglio registrata a Bamberga il 25 gennaio 2007 in occasione della presentazione del libro "La scomparsa dei fatti".
In quest'intervista si parla di destra e di sinistra, delle due o tre cose più importanti di cui in Italia non si parla e delle magagne del mondo dell'informazione italiano.


Ascoltate l'intervista

venerdì 19 gennaio 2007

Per un trafiletto in prima pagina

Vorrei riprendere una polemica vecchia e avanzare una proposta (forse) nuova; per far questo parto dalla strage di Erba: perché tanto spazio sui giornali e in televisione? Fatto cruento, concordo. Brutta storia, non ci sono dubbi. Ma trattasi di caso isolato, di azione di due pazzi (che come tali magari neanche si beccheranno la giusta pena). Giusto darne notizia e giusto indignarsi... Ma per un mese intero? Quante stragi simili ci sono in giro per l'Italia, ogni santissimo giorno che Dio mette in terra? E quante di queste finiscono in prima pagina e ci restano per settimane? Così a sentimento direi quelle che riguardano i bambini (Cogne docet), perché fanno più audience. Ma queste atrocità hanno appunto, alla base, degenerazioni di singoli e non sono rappresentative di una situazione generale (o vogliamo dire che gli "erbigiani" sono tutti assassini?).

Ci sono invece notizie che meriterebbero quest'attenzione dei giornali, della stampa, della televisione, dell'opinione publica in generale perché riguardano non delle degenerazionii di singole menti malate, ma di un'intero sistema-società. Su queste bisognerebbe essere sempre attenti, avere sempre l'obiettivo della telecamera e la punta della penna puntati come un'arma, perché quello che non finisce in prima pagina o nei titoli di testa del TG1 in questo nostro mondo mediatico, purtroppo, finisce per non esistere, condizione necessaria per continuare a prosperare. Parlo ad esempio della situazione di Napoli, o del doping nello sport, o della corruzione pubblica, o ancora della malasanità. Qui la cancrena è diventata sistema e si è sostituita all'organo sano. Come per i tumori, la cura non può prescindere da una monitorazione continua.

Perché allora i media non aprono un osservatorio su alcuni argomenti cruciali per il nostro Paese in cui si impegnano a seguire, denunciare, scoprire e svelare questi problemi, garantendo loro visibilità costante? Alla denuncia devono però seguire il monitoraggio e la presenza mediatica continua. A fronte di domande urgenti vale un posto in prima pagina anche la notizia: "Sono passati quattro mesi senza risposte". E nell'edizione successiva: "... quattro mesi e un giorno". Si perderà forse qualche lettore col gusto del morboso, ma sarebbe un martirio giornalistico per il bene di tuttti.