lunedì 23 luglio 2007

Tour e media: in Italia si tifa, non si informa

Ciclicmo e doping: gli italiani mai ai primi posti


Una volta tanto quando si dice che gli italiani non sono ai primi posti al Tour de France non ci si riferisce ai corridori, ma alla stampa e ai mezzi di informazione. Da quando è iniziato il Tour, infatti, non si è mai registrata una tappa in cui gli addetti alla corsa della stampa italiana abbiano fatto il loro dovere e abbiano informato. Sulla stampa e in TV non ci sono commentatori e giornalisti, ma tifosi da curva sud che con il loro lavoro concorrono solo ad affondare ancora di più il ciclismo.


Il caso Rasmussen


Il ciclista danese Rasmussen, attualmente [vedi data pubblicazione di questo post] maglia gialla, ha, per la stampa italiana, ottenuto solo due "avvertimenti" in seguito a mancati controlli. Da oltre 20 ore, però la stampa tedesca ha messo in evidenza come i controlli mancati da Rasmussen negli ultimi 18 mesi siano stati ben 4, un numero sufficiente ad impedire la sua partecipazione al Tour.


Due di questi controlli erano dell'UCI, gli altri due erano della federazione danese. La stampa tedesca accusa l'assurdità che i controlli dei due organismi non vengano sommati. Inoltre sembra che le pratiche inerenti i due controlli mancati della federazione danese siano da tempo state inoltrate all'UCI, che non le ha ancora analizzate.


La polemica sui controlli antidoping dell'UCI


È stata sempre la televisione tedesca, già nella prima settimana del Tour, a mostrare chiaramente come il rigido regolamento dei controlli antidoping non venisse rispettato. Molti corridori si permettevano di sparire per periodi più o meno lunghi subito dopo l'arrivo di tappa per presentarsi solo in seguito ai controlli. L'UCI - questa l'accusa della ZDF, il secondo canale della televisione pubblica tedesca - non ha mai mostrato un grande interesse a far rispettare le regole.


Il caso Klöden

Una cosa simile è successa al ciclista tedesco Andreas Klöden, uno dei favoriti della vigilia, che doveva presentarsi ai controlli antidoping subito dopo l'arrivo della cronometro di sabato 21 luglio. Il corridore della Astana è stato trattenuto nel pulman della propria squadra per oltre mezz'ora subito dopo il suo arrivo prima di essere accompagnato alla prova antidoping. La Astana afferma che subito dopo l'arrivo sono state necessarie cure alle ferite riportate dal ciclista nella caduta di tappa.


La stampa italiana nicchia


La Gazzetta, il più importante organo di informazione sportiva del Paese, concede nella sua edizione online solo poco spazio alle inchieste sul doping e sempre in ritardo rispetto ad altri mezzi di informazione, soprattutto stranieri. Questo Tour è ormai andato e i media italiani hanno perso un'ottima occasione per farsi paladini di un ciclismo pulito. Con che faccia giornali come la Gazzetta reagiranno ad una possibile futura ammissione di doping da parte ad esempio di Vinokourov? Con che faccia lo smonteranno dandogli del criminale, dopo che proprio giornlai come la gazzetta hanno contribuito a fare disinformazione (Dopo la vittoria alla cronometro proprio la Gazzetta lo ha chiamato "leone").


Il tifo ai tifosi. I media, per favore, si riprendano l'informazione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

eh si vede proprio che te ne intendi...tutti a tifare per rasmussen in italia...ma facci il piacere...