lunedì 23 ottobre 2006

Note d'amore

Mina


Diceva una vecchia canzone:

E' notte alta e sono sveglio,
sei sempre tu il mio chiodo fisso
insieme a te ci stavo meglio,
e più ti penso e più ti voglio
tutto il casino fatto per averti,
per questo amore che era un frutto acerbo,
adesso che ti voglio bene, io ti perdo.


E mentre ascolto Mina dentro di me e fuori scende la sera, in silenzio, piango.


De Gregori


Il problema, diciamocelo chiaramente, è che tu non ci sei più. Non so perché, ma al mio ritorno da quel maledetto fine settimana a Dresda tu eri sparita. Nel nulla, senza lasciare traccia. E a me hai lasciato una misera chiave che non apre più nulla e una foto di noi due. Da un angolo nascosto del cuore, De Gregori sussurra:

è tutto quel che hai di me

Cerco di distrarmi, ma ogni cosa mi parla di te, come quel carrellino che insieme avevamo trascinato solo pochi giorni prima dal supermercato, pieno di cibarie che ora mi riempiono il frigo e mi occludono lo stomaco. Perché anche loro mi parlano di te.


Ligabue


Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via te

Morandi


Poi, improvviso e violento come un colpo di tosse fragoroso in una platea durante un concerto per pianoforte quando la melodia è "piano" e il ritmo non è "forte", ti ho vista. E il Morandi che c'è in ognuno di noi ha rullato la batteria e ha urlato:

Ti ho vista uscire dalla scuola insieme ad un altro



La rabbia è montata dentro di me; sono quasi impazzito:
Tu digli a quel coso che sono geloso
e se lo rivedo gli spaccherò il muso.


No, non gli spaccherò la faccia, non gli cambierò i connotati, non lo renderò simile ad un Picasso. Sono una persona civile, che diamine!

Lo denuncerò


883


Ho telefonato alla polizia. Ho denunciato quel bruto. Ho detto che lui ti ha rubata a me, che da 18 anni mi appartenevi. Ho raccontato la strada che abbiamo fatto insieme, il nostro rapporto diventato da poco maggiorenne. Mi hanno chiesto cose intime di noi. A fatica ho cominciato a raccontare. Di quante volte ti sono stato sopra e di quelle altre volte in cui, dopo esserci lasciati prendere troppo dalla foga, eri tu a finire sopra di me. Di come spesso nei rapporti facevi cilecca. Di come non avevi quasi mai un freno. Ho raccontato di quelle mille piccole cose che in te non andavano e che io amavo.
Mi sono lamentato: non è possibile che succedano cose del genere, che le forze dell'ordine lascino che ciò accada. Alla centrale della polizia in sottofondo una radio gracchiava:

che volete che sia
quel che e' successo
non ci fermerà
il crimine non vincerà


Baglioni


Mi hanno telefonato poco fa.

"Pronto, qui è il distretto di polizia, per quella denuncia che ha fatto..."

Mi portavano notizie di te. Mi hanno chiesto di descriverti ancora una volta. Ho detto loro che eri inconfondibile. Ti ho descritta in modo così accurato che anche un cieco avrebbe potuto riconoscerti al tatto. Beh, forse con i difetti ho un po' esagerato. Il poliziotto ad un certo punto mi ha chiesto stupito: "Ma se ha così tante cose che non vanno, perché ci tiene tanto a riaverla?". Domanda di uno che non ha mai amato. Cuore arido come la steppa; chiacchiere e distintivo. Non ci vuole mica Baglioni per spiegargli

che lei lei era
un piccolo grande amore
solo un piccolo grande amore
niente più di questo niente più!
mi manca da morire
quel suo piccolo grande amore


Non so se l'ho convinto, ma alla fine mi ha detto: "Allora la sua mountain bike marca Adriatica, anno di assemblaggio 1988, telaio verde evidenziatore sbiadito e le forcelle in sfumo nero, i pedali rotti e cambio Shimano a 18 marce di cui ne funzionano 2, i freni da cambiare, evidenti segni di ruggine, il copertone posteriore ormai senza battistrada e la sella bucata è qui da noi. Può passare a ritirarla in giornata presentando un documento d'identità."

Faletti


glielo dico sinceramente
Minchia signor tenente
.

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