venerdì 29 giugno 2007

Ite, missa est

Il papa ha fatto bene a reintrodurre la messa in latino: tanto sono anni che questa Chiesa non la capisce più nessuno...
Fortuna che lo Spirito Santo che ha permesso ai discepoli di farsi capire dal mondo non muore mai: almeno dopo questa bell'idea di Benedetto XVI non potrà rivoltarsi nella tomba!

giovedì 28 giugno 2007

iJobs: il miglior prodotto di casa Apple

Sul fenomeno iPhone, che ha mandato in delirio la parte di mondo che se lo può permettere prima ancora di essere effettivamente sul mercato, si è detto tanto. Comunque vada a finire la storia credo abbia ragione Zambardino su Repubblica di questi giorni: questa storia dimostra il genio comunicativo di Steve Jobs e, credo, il bisogno imbarazzante che abbiamo noi, piccola parte del mondo che sta troppo bene, di totem, feticci e vitelli d'oro da adorare.


Sull'argomento segnalo anche un interessante video di David Pogue del New York Times che potete vedere qui:



domenica 10 giugno 2007

Ventenni di allora

A chi è stato un ventenne del '68 o un ventenne del '77 che cosa può aver da dire uno come me? Uno che cominciava a smettere i pannolini quando hanno trovato Aldo Moro nel baule di una Renault 4?

Sono nato in un anno balordo, in cui moriva Canzonissima e nasceva la Valanga Azzurra, in un anno in cui gli americani se ne dovevano uscire a testa bassa da Saigon e l'aeronautica francese alzava nei cieli il becco del Concorde. Sono nato in un anno in cui tutti credevano che sarebbe scoppiata la rivoluzione, con il PCI al potere. Ma poi la DC ha tenuto. E la Juve ha vinto lo scudetto. Insieme a me vedeva la luce anche l'ultima 500, la vostra macchina di ventenni alla conquista del mondo. A noi avete lasciato la Panda. Grazie, ma non è la stessa cosa.

Sono nato in un mondo in movimento: i ventenni del '77 riportavano per strada la rabbia degli ormai trentenni del '68, nel frattempo scivolati in banca o in carcere. La RAI passava dalle mani del governo a quelle del parlamento, la Spagna si muoveva dalla dittatura alla democrazia, Berlinguer dall'utopia monopartitica al compromesso storico, e navicelle russe e americane si abbracciavano nello spazio.

Per chi, come me, è stato ventenne quando i ventenni del '77 erano entrati negli "anta" e quelli del '68 avevano passato il mezzo secolo, c'è poco da dire. Voi vi lanciavate i sanpietrini per regalarci un mondo migliore, che forse già immaginavate fatto di pacman, di "Tempo delle mele", di Windows '95, di Mazinga Z, di tv a colori, di musica da potersi ascoltare in cuffia in giro per il mondo. Anche il figlio dell'operaio avrebbe dovuto aver diritto alle sue Timberland.
Combattevate contro un mondo diviso in due, tra americani e russi, e noi lo abbiamo spezzato in quattro: voi vi catalogavate tra chi andava alle feste dell'Amicizia e chi a quelle dell'Unità, noi, invece, fra paninari e punk, lo zenith politico di una generazione di adolescenti cresciuta tra Ivan Drago e le tette di Tinì Cansino. Voi vedevate Andreotti fare i governi, noi lo vediamo disfarli.

Sono nato assieme ai Sex Pistols, emblema del mondo che ci siamo passati: a voi il sex, a noi i pistols. Voi ventenni del '77 avevate tutto da conquistare e lo avete fatto. Noi ventenni di vent'anni dopo avevano tutto da perdere. E lo stiamo facendo.

Perché non ce lo avete detto che il problema della merda non aveva nulla a che vedere con il pannolino?